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Storia del MOV – Meeting Orientamento Venezia

La genesi e i primi anni

Il Meeting Orientamento Venezia nasce negli anni '70 come idea pionieristica nel panorama italiano dell'orienteering urbano. Da un documento ufficiale emerge che:

«Negli anni '70 il movimento orientistico italiano era agli inizi e aveva pochissima esperienza internazionale. Quando lo svedese Peo Bengtsson, fondatore del World-Wide Orienteering Promotion, disse che sarebbe stato suggestivo correre a Venezia, la reazione fu tiepida».

La prima edizione ufficiale si tenne l'11 novembre 1980, grazie all'impegno di tre protagonisti: Benito Cavini, Alfredo Sartori e Carlo Alberto Valer. Quel giorno si schierarono al via 108 concorrenti su tre percorsi; vinse lo svedese Kjell Lauri, e il primo atleta italiano arrivò in 25ª posizione (Alois Lantschner).

Il lavoro preparatorio fu decisamente "artigianale": i responsabili andarono in giro per Venezia alla ricerca di carte turistiche, acquistarono mappe con nomi e indicazioni turistiche, poi le rielaborarono per ottenere una mappa "mutata" adatta all'orienteering. L'autorizzazione comunale fu ottenuta solo dopo lunghe trattative: l'Assessore al Turismo trovò l'idea affascinante ma non ben comprendeva il nuovo sport.

Il contesto urbano veneziano (ponti, canali, vicoli, pontili) rivelò fin da subito la sua unicità: l'orienteering cittadino era un'avventura diversa rispetto al bosco tradizionale. I partecipanti dovettero destreggiarsi in spazi stretti e turistici, in mezzo alle barche e al ponteggio urbanistico, rendendo l'evento memorabile per tutti.

Sviluppo e passaggio organizzativo

Negli anni successivi, il MOV crebbe costantemente. Un punto di svolta si ebbe nel 1991, anno in cui la Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO) – che fino ad allora aveva gestito il Meeting – passò il testimone ad un comitato locale veneziano per garantire la continuità della manifestazione.

In quell'edizione (la XII) si registrarono già 1.780 partecipanti, 149 società, 12 nazioni rappresentate e circa 50 persone nell'organizzazione.

Il passaggio segnò una fase di maggiore radicamento territoriale: il comitato locale poté coordinare meglio logistica, permessi, rapporti con i cittadini e le istituzioni veneziane. Nel tempo le mappe e le cartografie divennero più professionali, la segnaletica e i controlli più precisi.

Espansione internazionale e numeri da record

Con il nuovo assetto organizzativo, il MOV si aprì maggiormente all'internazionalità. Nel 2011, per esempio, la XXXII edizione registrò oltre 4.600 atleti in un solo giorno e la partecipazione di atleti da circa 40 nazioni.

L'evento acquisì visibilità internazionale perché offriva qualcosa di unico: orienteering tra calli, ponti e canali, in una città patrimonio dell'umanità. Tantissimi partecipanti venivano attratti non solo dalla competizione sportiva, ma dalla possibilità di vivere Venezia in modo diverso.

Nel 2024 si arrivò alla XXXIX edizione del Meeting. Secondo il sito della FISO, quell'anno furono attesi circa 1.000 partecipanti da 26 nazioni, con atleti provenienti anche da Germania, Repubblica Ceca, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Costa Rica.

Modalità, innovazioni e organizzazione attuale

Il MOV ha saputo innovare mantenendo la tradizione. Tra gli aspetti salienti:

  • Le gare si articolano spesso su due giorni: una gara in notturna il sabato e una in mattinata la domenica. Ad esempio per il 2024: sabato 9 novembre gara notturna alle ore 19 e domenica 10 novembre gara dalle 9.
  • I percorsi sono progettati in zone differenti della laguna: la gara copre zone diverse della città, permettendo agli atleti di "esplorare" Venezia nelle sue molte sfaccettature.
  • L'organizzazione prevede l'intervento di volontari e supporto logistico complesso: la movimentazione materiali (cartine, lanterne, attrezzature) spesso avviene in parte via barca, vista la conformazione della città.

Il comitato organizzatore attuale effettua una comunicazione multilingue, cura la partecipazione internazionale, definisce regole dedicate agli atleti in città affollate (ad esempio gestione del percorso in zone turistiche) e fa uso di tecnologie moderne di cronometraggio.

La composizione del comitato organizzativo (almeno da fonte ufficiale) vede: Federico Bruni (Presidente), Sandro Gallo (Vicepresidente), Alessio Sabbadini (Segretario) e altri collaboratori.

Il valore sportivo, culturale e territoriale

Il Meeting Orientamento Venezia rappresenta molto più di una gara: è un incontro tra sport e territorio, un ponte tra atleti internazionali e la città lagunare. Il fascino deriva da questa combinazione:

Sportivo: l'orienteering urbano richiede rapidità di lettura, decisione, adattamento a un ambiente inusuale per questa disciplina (vicoli, acqua, ponti). Come rilevato da articoli, la gara è "una sfida tecnica e spettacolare" anche per atleti abituati ai boschi.

Culturale/Turistico: partecipando, gli atleti vivono Venezia in un modo non convenzionale, lontano dai circuiti turistici tradizionali. Le mappe attraversano sestieri, isole (come Murano, Burano) e angoli meno frequentati.

Territoriale/Organizzativo: è un evento che richiede sinergia con le istituzioni locali, con le esigenze della città (vicini, traffico turistico, vie d'acqua), e che porta beneficio anche all'immagine del territorio veneziano. La collaborazione con il Comune, con sponsor e con le società orientistiche locali testimonia questo valore.

I protagonisti e il volontariato

Nella storia del MOV, accanto agli atleti, grandi protagonisti sono gli organizzatori, i cartografi, i volontari. Nella prima edizione del 1980, Cavini, Sartori e Valer provarono "camminando tutto il giorno" per verificare le mappe e ottennero l'autorizzazione comunale.

Ancora oggi decine di volontari lavorano nelle giornate dell'evento: preparano partenza e arrivo, trasportano materiali anche via barca, segnalano percorsi, gestiscono servizi. Il risultato è un'organizzazione che "si muove con la precisione di un orologio svizzero", come recita un documento.

Le sfide e il futuro

Organizzare una gara urbana di orienteering in una città come Venezia comporta sfide specifiche: forte afflusso turistico, presenza di barche/pontili, vicoli stretti, restrizioni ambientali e comunali. Il comitato organizzativo nel 2024 dichiarava:

«Venezia piace a tutti e bisogna cercare un compromesso per poter correre e fare orienteering in città».

L'evento guarda al futuro puntando su innovazione (tempi reali, tecnologie, comunicazione digitale), sostenibilità (rispetto del patrimonio urbano e della laguna) e crescita internazionale, mantenendo però la sua identità originaria: offrire un'esperienza unica agli orientisti di tutto il mondo.

Club Collaboratori

Con l'organizzazione collaborano i seguenti club veneziani:

  • A.S.D. Polisportiva Bissuola
  • A.S.D. Orienteering G. Galilei
  • A.S.D. Orienteering Laguna Nord Venezia
  • A.S.S. Orienteering Malipiero Marcon
  • Orienteering Swallows Noale A.S.D